La Castagna che non morì.

 

Quell’ anno aveva visto un’insolita estate. Tanto sole e tanto caldo. Non era venuta giù neanche una goccia d’ acqua. Eravamo al 27 di Settembre e non pioveva dal 6 di Giugno. Una gran siccità. Ne aveva sofferto il fiume che ormai si trovava in secca, ne soffriva la campagna che, per quanto irrigata, soffriva quella insolita condizione. Ne soffrivano i cercatori di funghi che erano stati attenti anche all’ ultimo cambio della luna. E ne soffrivano anche tutti i castagneti della zona, ne soffrivano i castagni e ne soffriva Castagna. Castagna si ritrovava in un riccio tutta da sola e non sapeva che il più delle volte le castagne in un riccio sono in compagnia : possono essere due ...e le due castagne son tonde da un solo lato; ma possono anche essere più di due ...e quelle centrali non hanno nessuna tondità se non quella del fondo. Castagna invece era tonda da tutti i lati. Era tonda ed era sola, era chiusa nel suo riccio ed era piccola. La mancanza d’ acqua non l’ aveva fatta crescere. Era la prima volta che Castagna veniva al mondo. Castagna non poteva parlare con nessuno visto che era sola in quel riccio e così non gli restò altro che aspettare per vedere quello che sarebbe successo. Una mattina si alzò il vento e vide che altre castagne come lei cadevano dalla pianta. Castagna sapeva di essere sospesa perché vedeva il terreno dall’ alto. Vide cadere un riccio e le castagne che ne uscirono spargersi sul terreno. A volte il riccio restava attaccato all’ albero e le castagne cadevano da sole. Una mattina vide arrivare una persona che si fermò sotto di lei, guardava per terra, subito dopo si allontanò, camminò un po’ in su ed in giù per il castagneto sempre guardando per terra e poi andò via. Il giorno dopo vide arrivare 2 persone e poi 3. I giorni passavano e Castagna capì che prima o poi anche lei sarebbe caduta da quell’ albero. Confidava di cadere insieme al suo riccio in modo da attenuare la caduta. Eravamo giunti alla fine di Ottobre ma Castagna si ritrovava sempre sospesa ed era già da qualche giorno che vedeva una sola persona sotto di lei. Fino ad allora le persone guardavano sempre per terra e si calavano in continuazione ma quel giorno quella persona, per quanto guardasse per terra non si abbassava quasi mai. Una mattina arrivò all’ improvviso un temporale preceduto da lampi e tuoni e Castagna era ancora lassù, in quel riccio che ormai era rinsecchito. Bastarono poche gocce d’ acqua e Castagna si ritrovò a chiudere gli occhi …fu un attimo. “Sto cadendo !” ...pensò. Non fece neanche in tempo a pensare che si ritrovò per terra. Ma Castagna era tonda e cominciò a rotolare. Le girava la testa ed aveva la sensazione di non fermarsi più, poi ad un tratto un urto ! Era stata fermata all’ improvviso dallo stelo di una felce che  per quanto rinsecchito resse l’ impatto. Castagna era passata improvvisamente dall’ alto in basso.. “Ed ora !” ...pensò. La notte trascorse ed era la prima volta che si trovava senza quel riccio che l’ aveva cresciuta e custodita. L’ indomani vide arrivare la stessa persona del giorno prima che andava su e giù per il castagneto senza però mai calarsi e ad un certo punto si fermò proprio accanto a lei. “Ora mi prende !” ...pensò. Ma non fu così e la persona andò via. Castagna restò da sola sotto quelle felci rinsecchite che non avevano castagni a proteggerle. I giorni passavano, a volte usciva  il sole ma quasi sempre pioveva. Castagna si era ormai rassegnata e non riusciva ad immaginare quale sarebbe stata la sua fine. Tanto tempo lì sospesa insieme al suo riccio ed ora lì per terra ...da sola. Una mattina fu svegliata all’ improvviso da un movimento del terreno e subito dopo si ritrovò ad avvertire un gran peso sulla testa. Era qualcosa di veramente pesante. Durante la notte la pioggia era caduta copiosa ed il terreno era morbido e per questo quel peso faceva affondare Castagna nel terreno. Ad un tratto la sua corsa nel terreno finì e vide la coda di una mucca che si allontanava. Quella mucca le era passata sopra e l’ aveva affondata nel terreno. “E’ finita !” ...pensò. Arrivò quindi l’ inverno. Castagna si addormentava e si svegliava. Una mattina di Gennaio provò una sensazione di gran freddo al suo risveglio e non riusciva a vedere il cielo : la neve era caduta abbondante durante la notte.   Provava un gran freddo ...e dire che aveva vissuto un’ estate così calda ! Si addormentò di nuovo con la sensazione che questa volta era arrivata proprio alla fine. Si risvegliò che era giunto il mese di Marzo. Castagna si sentiva strana. Si rendeva conto che molto tempo era passato, ricordava il gran freddo ma ora quel freddo era scomparso. “Sono morta !” ...pensò. Quella strana sensazione che avvertiva era però legata al fatto che non si trovava più sotto terra e non aveva più quel colore marrone. Ora era verde ! ...e gradiva il calore di quel sole che la irraggiava. Castagna capì : non era morta.